Instagram sul tavolo

Modulo: Warm-up, valutazione formativa, esercitazione a piccoli gruppi.

Docente: Paolo Buffa

Dove: Aula

Durata (e orario): una lezione – 9.30 – 13.00

Classe: FOT1

Descrizione: Riguardo al corso di Fotografia di paesaggio, ho chiesto ai partecipanti di portarmi una foto stampata che per loro fosse particolarmente significativa.
Le foto sono poi state distribuite sulla tavolata unica di Watson (come fosse una bacheca reale di Instagram) e la finalità è stata quella di commentarle liberamente.
Ho tenuto a specificare che, per criticare ed esprimere un parere, ognuno non doveva cercare di assomigliare a Sgarbi o Daverio ma pensare in “modalità popolare”, partire da qualcosa, qualsiasi cosa , colpisse l’attenzione o la fantasia in uno, o in molteplici degli scatti sul tavolo. Parlare quindi con gli autori delle foto e sentire a propria volta le osservazioni mosse da altri.
Vietato limitarsi a parole vuote come bello, carino, brutto, splendido, ecc. ma argomentare da dove tale giudizio nasce.
Vietato anche usare termini troppo trancianti come: fa schifo, orrendo, inguardabile… ma sforzarsi, nel caso lo si pensi, di comunicare un giudizio forte attraverso una critica approfondita ed esaustiva.

Considerazioni: lezione faticosa all’inizio, per vincere il muro di silenzio o di frasi timide e abbozzate.
Ho iniziato a commentare io per primo coinvolgendo poi persone specifiche (iniziando da quelle più disinvolte e arrivando a quelle più silenziose), chiedendo di partire dalla primissima impressione, senza pensarci e dopo argomentare su quell’impressione.
Lentamente si è messa in moto una discussione in cui ho tentato di far sempre meno parte.
Alla fine mi è sembrato che l’esperimento abbia funzionato bene, ho percepito interesse e alcuni commenti mi sono parsi ottime intuizioni.